Gorizia città di frontiera
Gorizia non è una meta facile. Città di confine, teatro di conflitti, svuotata ormai di un senso perché si, anche un muro crea business: caserme, dogane, cambi, traffici leciti e meno leciti... Oggi Gorizia è una città in cerca di una nuova identità, come ci ha ben spiegato al nostro arrivo l’assessore alla cultura del comune di Gorizia (delega GO2025) Patrizia Artico.
Abbiamo dedicato il sabato intero alla città, con aperture speciali (sala verde del Comune e Palazzo Lantieri), passando da Gorizia a Nova Gorica, città moderna, alternativa e divisa.
La domenica, invece, con un tempo da lupi e gelida pioggia di stravento abbiamo visitatp
Palmanova, unico esempio di città di fondazione ancora intatta nella propria forma di stella a nove punte, importantissimo modello di architettura militare in età moderna, patrimonio Unesco dal 2017 con la sapiente guida di Silvia Savi, Assessore alla cultura.
Sosta alla Cantina Russiz, degustazione con snak alla
Fondazione Villa Russiz, che gestisce il patrimonio immobiliare e agricolo investendo i proventi della gestione nella Casa Famiglia. Un bell'esempio di business con un occhio al sociale.
Passaggio al sacrario di
Redipuglia, dove riposano oltre 100.000 soldati italiani caduti durante la prima guerra mondiale.
Finale col botto con la visita ad
Aquileia, importante città dell'Impero romano e poi principale centro per la diffusione del Cristianesimo nell'Europa del nord e dell'est, con visita alla Basilica Patrimonio Mondiale dell'UNESCO. A quel punto il sole è rispuntato e i mosaici luccicano sotto i raggi della sera.
L'Italia non delude mai e chi viaggia tanto trova nei borghi meno noti un sapore più esotico e unico di tante mete estere.
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