I volti del Corvetto

AIM Associazione Interessi Metropolitani • 5 aprile 2022

Proponiamo un breve aggiornamento sul progetto “Dietrolangolo”, che, dopo Lambdate,  si è spostato al Corvetto incontrando molte persone che qui abitano o lavorano e che ci hanno raccontato i molti progetti attivi in zona.

Ecco alcune delle storie che ci hanno appassionato di più. E' proprio vero che Milano è un grande alveare di api operose (ne sapeva qualcosa S.Ambrogio...) e che i quartieri sono le arnie di tanta produttività.


Abbiamo incontrato Rossana Baroni, cittadina attiva e Amministratore della Social Street Residenti in Piazza San Luigi e dintorni.

Rossana, fotografa, è un concentrato di energia. Per il secondo anno sta rivitalizzando il Miglio delle farfalle, patto di Collaborazione con Italia Nostra, attivo per piantumare fiori in 3 punti di corso Lodi per l'estensione di circa 1 miglio.

E le farfalle stanno già arrivando...


Giuseppe e Luciana de Micheli ci hanno fatto rivivere momenti del passato. Luciana, per trent'anni, ha gestito il bar dell'ARCI Corvetto, improvvisandosi barista e cuoca con un gruppo di amiche. Giuseppe, invece, chiusa l'ultima libreria di zona, ha lanciato l'associazione Equi.Libri in Corvetto per promuovere la lettura e diffusione della cultura e delle arti.


Con Andrea Perini ci siamo spostati a Chiaravalle dove l'associazione Terzo Paesaggio lavora al valore del territorio come ambito di relazione.

Si occupa di progetti di rigenerazione urbana a base culturale per i quartieri di margine chiamando artisti, curatori, performer, creativi, architetti e tecnici, posti in dialogo con gli abitanti e le reti locali. 

Al Quartiere Mazzini abbiamo incontrato Daniela Farioli,  coordinatrice della Rete Corvetto, un laboratorio permanente che riunisce le molte associazioni della zona, con l'obiettivo di metterle in dialogo, evitare duplicazioni di risorse e creare sinergie. La rete si riunisce al Laboratorio di Quartiere Mazzini una volta al mese e ha una mailing list di oltre 100 persone che operano al Corvetto.

Con Maria Luisa Cito della Comunità sant'Egidio, abbiamo parlato di marginalità e contrasto all’isolamento sociale. Le molte attività in calendario si rivolgono a chi è più fragile e bisognoso di aiuti concreti. Molti gli anziani coinvolti e tante le progettualità volte all'insegnamento alla non violenza e alla convivenza pacifica.

A Nocetum, invece ci siamo lasciati la città alle spalle. Varcato il cancello d'ingresso, ci siamo trovati nell'aia di una cascina, con di fronte la campagna del parco della Agricolo Sud.

Marianna Faraci si fa intervistare di fronte a un'insegna con la scritta benvenuto in molte lingue, simbolo dell'accoglienza di questa comunità educativa per donne con bambini in situazione di disagio e fragilità sociale. Se si ha il tempo anche di entrare nella chiesetta di origini paleocristiane lì si gode di una dimensione mistica e senza tempo.

Erik Avolio e Fabio Mondino sono i due giovani chef della “Cucina di quartiere” di piazzale Ferrara. Compagni di scuola fin dalle medie, hanno sempre vissuto in Corvetto dove hanno studiato nella storica scuola professionale Galdus. Si sono fatti le ossa lavorando per ristoranti e alberghi e poi hanno deciso di fare qualcosa per la loro zona, aprendo la Cucina di quartiere, nell'ambito de “La città intorno”, programma triennale di Fondazione Cariplo dedicato alla rigenerazione urbana.

Con loro lavora anche Anna Pacchi, che ha lanciato il Forno Condiviso, una delle #buoneidee della Scuola dei Quartieri. Anna, food writer sempre con le mani in pasta, qui accoglie le molte persone desiderose di imparare nuove ricette intorno al pane. Si impasta e si chiacchiera e nel semplice gesto della panificazione si condividono problemi ma anche idee e sostegno, contaminati dalla diversità che c’è in ognuno di noi. 

Gilberto Sbaraini "è" il Corvetto. Nato e cresciuto qui è Presidente dell'associazione La Strada, nata 40 anni fa per rispondere all'emergenza droga, poi evolutasi secondo le mutate esigenze (povertà educativa, formazione al lavoro...). Ci racconta questo quartiere e le sue grandi contraddizioni, dagli scorci di bellezza unica verso la campagna allo spaccio a cielo aperto in piazzale Gabrio Rosa. 


In mezzo a un campo ai margini del Parco della Vettabbia, incontriamo Alessandro Di Donna.

La sua Soul Food Forestfarms, coinvolge residenti e volontari, piantando alberi ad alto fusto alternati a frutteti, con un approccio altamente rigenerativo e ottenendo anche un raccolto, per la sostenibilità economica.

Per intervistare Gianluca Vargiu ci tocca fare una bella camminata sulle colline del Parco di Porto di Mare. Quest'area - nota come Boschetto della droga - è stata restituita alla città grazie al lavoro di Italia Nostra, che l'ha ripulita dallo spaccio e dal consumo di stupefacenti.

Oltre alla riforestazione, Italia Nostra organizza attività volte ad attirare utenti e far vivere il parco come il pascolo, aiuto prezioso, per la sfalciatura economica ed ecologica, o l'anello di circa tre chilometri dedicato alle mountain bike.

Incontrando Modou Gueye facciamo un salto in Senegal, da cui è arrivato vent'anni fa, quando ha iniziato il suo percorso in Italia con in mano una scatola di accendini e fazzoletti di carta. Ma Modou si è dato da fare, ha lavorato come panettiere e pian piano è riuscito a ritrovare la sua passione: la musica e il teatro. Oggi è l'anima del Centro Internazionale di Quartiere di Via Fabio Massimo, dove organizza concerti, corsi, laboratori per adulti e bambini, cene a tema, proiezioni cinematografiche, presentazioni di libri, mostre fotografiche, concorsi, festival e tanto altro ancora.

Merchedes Mas è un vero tornado. La incontriamo a Casa per la Pace di Milano, l’associazione che si occupa di  non violenza, disarmo, diritti umani, intercultura,  gestione positiva dei conflitti e giustizia sociale. Oltre ai corsi di italiano per stranieri Merchedes organizza di tutto. Trasforma ombrelli rotti in borse per la spesa, gira per il Corvetto con il LUDO-CICLO - una bicicletta carica di giochi dimenticati, anima un gruppo di signore straniere e le ribattezza "super mamme", suona la fisarmonica e gira rigorosamente e solo in bici.

Anche l'energia di Giacomo Sarasso è contagiosa. Quattro anni fa ha deciso di lasciare il suo lavoro di agente di commercio a Vercelli e di aprire un chiosco proprio in piazza Corvetto. Questo luogo lo affascina perché crocevia di tanta gente. Auto, pedoni, mezzi pubblici, il cavalcavia. Ci si installa e sigla il patto di collaborazione “Azzaip… Questa non è una Piazza” con il Comune di Milano. Mentre serve birra artigianale e una super selezione di snack, qui organizza di tutto. Dall'apertura della Postazione di Artista di strada all'Attività Socio ricreativa “CorvettoLive 2021” dalla piantumazione di un albero nella piazza, alla realizzazione di un punto di BookCrossing.


Questo è il Corvetto, o meglio, il Corvetto che desidera farsi conoscere.

Un quartiere multietnico affacciato alla campagna e alla Valle dei Monaci ma a meno di 5 km da piazza Duomo: ricco di energie e di cittadini attivi che creano comunità, scambio e contaminazioni virtuose.

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