FUORI ORARIO
Iniziative per promuovere e valorizzare i beni culturali milanesi
Nella seconda metà degli anni ’90, a ridosso della profonda crisi legata a Tangentopoli, Milano vive un periodo di depressione e quasi di smarrimento dei propri ruoli e delle proprie prerogative. 

Nel rinascere di iniziative, AIM si fa antesignana di un progetto divenuto in pochi anni un fenomeno nazionale, incentrato sul tema della promozione dei beni culturali della propria città, da far meglio conoscere e valorizzare presso l’opinione pubblica della città stessa.

L’operazione viene denominata “Fuori Orario” perché punta l’attenzione su musei e beni culturali che vengono resi accessibili al pubblico cittadino in orario serale, dopo la giornata di lavoro.
La campagna parte con i musei più classici di Milano, dal Castello Sforzesco alla Pinacoteca di Brera, coinvolgendo anno dopo anno il Museo Archeologico, il Museo di Milano e il Museo della Scala e altri ancora.

L’iniziativa ogni volta si propone con accattivanti programmi, come la disponibilità di guide per visite tematiche, la proiezione di video prodotti da AIM, l’offerta di incontri musicali con gruppi provenienti da vari paesi d’Europa (edizione “Musica e Musei a Milano”) e, nell’estate del 1998 e ’99, con l’allestimento di originali spettacoli teatrali pensati e prodotti per quello specifico contenitore (“Le mie prigioni” al Museo del Risorgimento, “Adelchi” alla Casa del Manzoni o “Tristano e Isotta” nella corte ducale del Castello Sforzesco).

“Fuori Orario” in successive edizioni ha aperto basiliche e palazzi di Milano ma anche della provincia, avendo come co-promotori gli enti locali e vari sponsor privati.


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